La Pasta di Aldo: un rito più che un processo di lavorazione!

La Pasta di Aldo: un rito più che un processo di lavorazione!

“C’era Platone che parlava di una mela, che si componeva di due parti ed una completava l’altra. A quanto pare non è l’unica cosa commestibile che è possibile paragonare ad una sorta di complementarità d’amore.

Prendi Maria e Luigi, prendi la loro pasta. Vedi com’è nata, quando entrambi passavano le notti ad osservarla essiccarsi per trovare il momento giusto, il punto di rottura, quantificare il tempo esatto per arrivare alla consistenza perfetta….”

Questo è l’incipit dell’articolo scritto su “La Pasta di Aldo” nella rivista Paradise Lost, Copyright Marche Uk Ltd, perché all’estero c’è una fame non solo di prodotti di qualità, ma di storie vere raccontate dalle persone che vivono e lavorano tra le nostre colline. Luigi e Maria si sono dedicati alla pasta all’uovo rispolverando un antico sapere che Luigi aveva ereditato dalla nonna, e costruendo un progetto sulla base di un sogno.

“Io credo nel valore immateriale del prodotto” afferma Luigi con il sorriso sulle labbra “nel caso della mia pasta all’uovo, si tratta di un valore che si comunica da solo ”.

Tematica interessante e sempre più attuale, perché è proprio il valore immateriale del prodotto ad essere richiesto sui mercati globali! Luigi concorda con noi su questo punto; quello che un consumatore all’estero sceglie quando acquista un prodotto italiano, è l’italian dream, la meraviglia di cui godiamo tutti i giorni tra le nostre colline, la nostra storia e la nostra tradizione.

E questo Luigi racconta attraverso il packaging della sua pasta all’uovo: semplice e raffinato. Finestra ampia a rischio rottura, pur di rendere visibile il corpo poroso della pasta, la nostra qualità inimitabile.

“Sono consapevole del fatto che le persone siano il corpo vivo dell’impresa: per questo credo nell’importanza della compartecipazione alla filosofia aziendale. Qui ciascun dipendente prima di svolgere correttamente il proprio lavoro è in grado di spillare la pasta a mano!”

Luigi crede in quello che fa, e questo giustifica la fatica, la scelta di perseguire gli obiettivi prefissati, perché secondo Luigi e Maria “la pasta è un rito, più che un processo di lavorazione” !

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